lunedì 17 giugno 2013

Galere, anarchici e poliziotti


" La soglia del senso comune ci impedisce di pensare ad una società che sia priva del carcere, e fa bene, secondo me, perché il senso comune non è sempre da mettere sotto i piedi, in quanto una società con queste condizioni di distribuzione dei rapporti produttivi, con queste condizioni dei rapporti culturali e dei rapporti politici, non può fare a meno del carcere. E pensare ad una possibile eliminazione del carcere da questo contesto sociale è una bella utopia che può soltanto alimentare le pagine dei libri di quelli che, lavorando all'Università, scrivono pagati dallo Stato.

Il resto, secondo me, è veramente perdita di tempo, perlomeno da quello che ho potuto capire. Può essere che ho capito male queste tesi sull'abolizione del carcere, eppure mi sembra di avere notato alcuni di quelli che oggi sono sostenitori dell'abolizionismo, gente che conosco personalmente, essere gli stessi che ieri si dicevano non dico stalinisti, ma comunque sostenitori del materialismo storico sul carcere, cioè sostenitori delle analisi del carcere come realtà strettamente legata allo sviluppo della formazione produttiva, ecc. Questi stessi oggi sono per l'abolizione del carcere perché questa ipotesi è di natura anarchica, libertaria almeno, e non è di natura autoritaria o stalinista. A prescindere dalle straordinarie capacità di evoluzione politica, con cui questa gente non finirà mai di stupirmi, persisto nel dire che, comunque, questa tesi sull'abolizionismo è sempre una stupidaggine, anche se la si qualifica come anarchica. E perché non potrebbe esserlo? Forse che gli anarchici non dicono stupidaggini? Non è una strana cosa. Io conosco un sacco di anarchici che dicono stupidaggini. Secondo me non esiste una equivalenza tra anarchico e intelligente, l'anarchico non deve essere per forza intelligente. Io conosco moltissimi anarchici stupidi. E conosco moltissimi poliziotti intelligenti. Che c'è di male? Non vi ho mai trovato niente di strano in questo. "

Chiusi a chiave. Una riflessione sul carcere.
= Alfredo Maria Bonanno =
1993, Laboratorio Anarchico di via Paglietta, Bologna.