mercoledì 18 dicembre 2013

Caschi contro libri

Chiaramente, stavolta, i caschi non se li sono levati; di fronte, del resto, non ci avevano mica una massa di fascisti tricolorati e di altri opportunisti variamente agghindati. Ci avevano degli studenti incazzati per i quali i poliziotti non sono affatto "uno di noi"; per loro sono sempre i soliti che manganellano, che caricano, che portano via. La normalità, insomma. 

Si sono tenuti i caschi, e gli studenti milanesi si sono opposti con scudi fatti...di libri. Mi sembra una cosa assolutamente degna di nota; in primo piano, qualcuno tenta di resistere alla carica della polizia con La banda Bellini di Marco Philopat. La banda Bellini avrebbe preso i "forconi" e glieli avrebbe infilati nel culo, ai "tricolorati". Più in là mi pare di scorgere (ma dalla foto non si vede benissimo) uno scudo con un "Eco"; qui ci avrei forse qualcosa da ridire, fermo restando che si può benissimo decidere di resistere a una carica anche con un romanzo di Carolina Invernizio o con le Formiche che s'incazzano.

Che libro avrei scelto, però, per il mio scudo? La questione non è di certo fondamentale, ma sul mio ci avrei messo senz'altro La gioia armata di Bonanno. Qualcuno lo conoscerà senz'altro: è quel libriccino che comincia con una disquisizione sulle gambucce di Indro Montanelli.