domenica 22 dicembre 2013

Il tafferuglio esteriore


Mi sono sempre chiesto come facciano a rimanere "feriti" così in abbondanza. In Valsusa, a Milano, a Firenze, da tutte le parti. C'è qualcosa che non funziona. I fabbricanti e i fornitori dovrebbero essere avvertiti e severamente redarguiti, eccheccazzo.

Insomma, oggi pomeriggio ce li avevo davanti agli occhi. Tutti bellini in tenuta antisommossa. Ora, ce l'avete presente una tenuta antisommossa? Ci potrebbe passare sopra un autobus senza che si facciano un accidente, praticamente. Ci hanno dei caschi che bisognerebbe averci una cara, vecchia catapulta de' tempi che furono, per spaccarli. Oltracciò, naturalmente, sono armati fino ai denti; un particolare di cui tenere lievemente conto.

Di fronte, diciamocelo chiaramente, una masnada di scalzi & gnudi. Aste di bandiere fatte di pericolosissima plastica modello Esselunga (prezzi corti). Raudi fischioni in vendita dal peracottaro all'angolo, con istruzioni in nepalese classico. Dalle foto pubblicate dai giornali si evince anche che sono stati lanciati ferali fanaletti di segnalazione di transenne (grammi 20 di plasticaccia gialla), palline di gomma trovate nelle patatine Crik Crok, pezzi di panini al prosciutto in vendita nella zona (forse l'arma più letale, ma per lo stomaco; d'altronde, a Eataly non ci hanno fatto nemmeno avvicinare). Non si dimentichino i mortiferi fumogeni stile derby Capalle-San Mauro a Signa e gli infernali spintoni appresi in proficui anni di pogo ai concerti della Kazzabbest Antagonyst Death Band. Lo spray al peperoncino non ce lo abbiamo; in compenso, nello zaino con la marmotta avevo un rimasuglio di habanero oramai marcio. Mi ero dimenticato di levarlo, porca zozza.

Ecco, con tutto questo, oggi cinque di quei tapini sono riusciti a restare feriti. Non si legge altro: Cinque agenti feriti. Ma come avranno fatto, perbacco? Ma quelle gran tenute, che terranno sul serio? O chi gliele fabbrica, la Cooperativa dei Mutilatini? Come avrà fatto uno di loro a restare ustionato a una mano, se ci hanno indosso dei guanti con cui potrebbero tirare una sega a un tyrannosaurus rex? Oppure saranno rimasti feriti per le poderose ondate di solidarietà che si abbattono su di loro dopo tre minuti? Non è dato saperlo.

Intanto, però, oggi li ho visti fare una cosa davvero mai vista. Quattrocento metri a marcia indietro, ma di gambe. Quasi tutta via Cavour retrocedendo come gamberi con un corteo davanti, preceduto da uno striscione con scritto Torna a casa Lussi e il disegno di un cane (bau, bau). Da Guinness dei primati: dopo le cariche di alleggerimento, la retromarcia antisommossa. In quel caso, se uno solo di loro fosse inciampato, avrebbero fatto come i birilli. Nel frattempo, circa duecento antagonisti hanno rischiato seriamente di morire: dal ridere.

Ma questo non lo leggerete sui giornali.