giovedì 22 novembre 2007

Back to Palmaiola [Prima Notte]


Trasmissione omnidirezionale dalla postazione Radiofaro di Palmaiola, 42°51'55" N, 10°28'27" E, 03h 21m 33s GMT - ACS

I giorni passano in questa isola prigioniera d'un vento lieve
e i giorni passeranno senza che niente accada, mio Dio.
E gli alberi, senza parole, diranno che sono voci del mare,
e il mare svuotato dirà che il silenzio è fratello della vita.
Le uniche voci di uomini, donne, bambini, anche morti
vengono da una radio interna che ho nel pancreas, non so,
o in altro organo ignoto: le trasmissioni sono i miei gesti.

Sintonizzarmi una notte su una stazione senza nome,
sentire parole senza nome, e dire parole senza suono:
vanno per le onde dell'aria le canzoni che forse più amo
e i miei amici del mare parlano con formule nuove.
E quando tutto è azzurro, l'ora azzurra della magia
il vento porta notizie da qualche paese straniero
ove un sistema di luci mi lascia vedere il futuro.

Io ero qui per amarti; tu eri un fuoco inventato,
una bottiglia di niente, mani, espressioni travestite
e io ero qui per amarti; eri il dolore del passato,
il giornale Nowhere Times, un libro morto o non scritto.
Non dico che sei assente. Tu non sei assente: non sei.
Bastò una forma del nulla perché tu scomparissi,
un giorno senza vento passò una nave e salisti.

Le passioni, che follia! Mi basta un letto di addii,
mi faccio fogli di cielo, leggo la sabbia e sorrido.
Mi attenderà qualcuno? Forse non c'è, e non importa,
io spero in quest'avverbio, questa è la mia religione.
E chiunque passi a notte, per questa isola, non deve
santificare avventure; sieda, si beve, si ascolta.
Il notiziario trasmette grida, parole, canzoni,
forse trasmetterà, un giorno, parole che non conosco.

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