lunedì 24 dicembre 2007

Caro Gesubbambino



Carissimo Gesubbambino,

Devo dirti: non è che me ne importi molto del tuo compleanno (tanti auguri comunque!), e men che mai di quel tuo surrogato inventato dalla Coca Cola con quel vestito rosso a bischero e quella facciazza di cazzo con cui è usualmente raffigurato. Però, visto che siamo alla vigilia, perché non mandarti una letterina? Ci avrei da chiedere un regalino del tutto particolare, una cosa forse un po' bruttina bruttò', anzi un po' carognetta carognò; ma, del resto, a volte mi sento precisamente così. Brutto, cattivo e carogna. Forse un pochino lo sono anche, dietro le apparenze da bravo bambino tutto blogghi, canzoncine e amori perduti.

Ecco, il regalino che ti chiedo è questo; ed era un po' che mi frullava per la testolina. C'è una bella cittadina nel cosiddetto "Nord Est" della repubblica Italiana. Si chiama Treviso. Potresti, per favore, farmela scomparire dalla faccia della terra? Non ti chiedo cose cruente, basta un paff, oplà! Niente terremoti, niente inondazioni, niente incendi, nulla di nulla; un semplice schiocco delle dita e Treviso non c'è più. Oh, sei o non sei Gesubbambino figlio unigenito eccetera? Tu puoi! Al suo posto mettici quel che ti pare: una montagna, un giardino, un deserto, delle vigne, un campo di girasoli, il nuovo stadio del ghiaccio; basta che non ci sia più quella cittadina, e che non ci siano più i suoi abitanti.

Ora, forse, ti domanderai perché io ti chieda una cosa così crudele. Far scomparire addirittura un'operosa cittadina assieme ai suoi abitanti (ma chissà perché i posti più di merda sono sempre operosi). Il fatto, vedi, è che ora mi hanno veramente –e definitivamente- rotto i coglioncini. La cittadina, i suoi abitanti operosi e tutto il resto. Mi hanno rotto i coglioni quei due sudiciumi nazisti del suo sindaco, una specie di barile di merda chiamato Gobbo, e il "prosindaco" (che poi è lui che comanda), una specie di Himmler al radicchio a nome Gentilini, adorato dai suoi concittadini che lo hanno sempre rieletto a furor di popolo.

Avrai sicuramente, tu che dall'alto de' cieli tutto vedi e tutto scruti, seguito da qualche anno a questa parte le esternazioni e i provvedimenti di questi due figuri. Oddio, non che in altre parti del norditaglia ce ne siano di migliori; fanno, come sai, parte di un movimentino tutto camicette verdi, tradizioni, famiglia, noalletasse, invasioneslàmica, immigratiraus eccetera che si chiama "Lega Nord". Ma ci vorrà pur sempre un simbolo, qualcosa che faccia finalmente capire a questi stronzi che no, Dio non è con loro. Gott ist nicht mit ihnen! Altrimenti, potrebbe anche darsi che a qualcuno venga il sospetto che, in fondo in fondo, tu li tolleri per non dir di peggio. O cavolo! Ma come! A quei poveracci nello Sri Lanka, nel Bangladesh o in Africa subsahariana tu e tuo padre mandate di tutto, e ogni anno, e a questi qui li lasciate in pace? Ma un po' di giustizia, perdio (ehm, pardon), ce la avete? Pensa al risultato: la punizione divina si abbatte su quella cittadina di razzisti schifosi, di ricchi vermiciattoli obesi, di Benetton, di sindachini che alternano l'omaggio al vescovo allo Horst-Wessel-Lied. Tu non ti immagini quanti adepti guadagnereste, tuo e tuo padre, alla Vostra causa. Persino un senzadio incallito come il sottoscritto non potrebbe fare a meno di applaudirvi e di gridarvi: well done!

Lo hai e lo avete saputo, no, che da quelle parti degli esseri umani sono considerati tumori? Che un consigliere comunale, nel silenzio generale, dice di voler adoperare la decimazione come al tempo dei nazisti, dieci immigrati per ogni italiano? Che, a parte qualche rado volonteroso che fa la stessa figura della particella di iodio nell'acqua Lete, tutti son pronti non dico a scusarli, ma addirittura a giustificarli, ad approvarli, a rivotarli con percentuali similbulgare? Lo sai e lo sapete che, prima che arrivasse la Lega, quella città era un feudo di un partito che diceva di ispirarsi a voi e che portava, caro Gesubbambino, il tuo nome? Ma vai percaso fiero di riconoscerti in questa razzumaglia che ti ha in bocca di continuo, che ciancia di valori, che considera altri uomini come degli Untermenschen e che, dulcis in fundo, sembra ormai gestire sempre più sfacciatamente l'industria della peggiore xenofobia certa non solo dell'impunità, ma di un'approvazione generalizzata e assai fruttifera in termini di potere e denaro? A te la palla, caro Gesubbambino. A te e a tuo padre; scusami se non nomino lo Spirito Santo, ma ancora non ho capito bene cosa diamine sia.

Certo, sicuramente a Treviso e dintorni ci sarà anche qualche brava persona. Qualcuno che non approva tutto questo, qualcuno che si vergogna fin nel midollo che una città che ha, qualche decennio fa, rischiato davvero di scomparire dalla faccia della terra per un bombardamento rovinoso, adesso sia diventata la capofila del nazismo in camicia verde e dei suoi accoliti. Dimenticando a cosa porti l'odio. E' questo che mi fa ancora più incazzare, sai. La perdita totale della memoria in nome del più crasso, becero e criminale egoismo. E allora, sì, ci vorrebbe proprio un segno. Se una volta a questo luogo è stato permesso di sopravvivere a una sciagura immane, e di prosperare, e se ciò con cui ha ripagato l'umanità è l'essersi fatta, coi suoi amministratori e coi suoi cittadini, paladina delle istanze più vergognose di questo paese già sufficientemente vergognoso di per sé, allora merita di scomparire per sempre e che sul luogo dove sorgeva sia sparso il sale. Guardate un po' oggi, di quella poveraccia rapita e fatta a pezzi da quelle parti; da un concittadino con un cognome bello nordestoso, però. Ordinaria amministrazione. Lui può essere semplicemente folle, non è un tumore. Pensate se, invece di chiamarsi Fusaro, si fosse chiamato Fusarescu, Al-Fusār o Fu-Sal-Qing. Pensateci.

O non ne è piena di esempi, la Bibbia? I cittadini bravi? Scusami e scusatemi, caro Gesubbambino & Father, ma ve lo ricordate di Béziers? Tuez-les tous, Dieu reconnaîtra les siens! Sono certo che accoglierete con gioja quei trevigiani buoni e innocenti nel vostro caldo abbraccio, nella luce eterna del Paradiso; oppure, più semplicemente, manderete, alla vigilia, gli agnoloni co' le tromme in bocca a dir loro di scappare. Per il resto, paff! Via dalle palle. Mal voluto non è mai troppo. Ma stai a vedere, però, caro Gesubbambino, che non farete assolutamente un cazzo. Che manderete un altro tsunamino a Giava. Un altro uraganino a Haiti. Un terremotuccio in Bolivia! Una carestionzola di sedici anni nel Sahel! Decine di guerre per la democrazia! Sapete fare solo questo? E allora, poi, non lamentatevi se qualcuno vi bestemmia.