Ta la sera ruda di Sàbida
Nella nuda sera del Sabato
I mi contenti di jodî la int
io mi accontento di guardar la gente
Fôr di ciasa ch'a rit ta l'aria.
a ridere fuori di casa, nell'aria.
Encia il me côr al è d'aria
Anche il mio cuore è d'aria
E tai me vuj a rit la int
e nei miei occhi ride la gente
E tai me ris al è lus di Sàbida.
e nei miei ricci è la luce del Sabato.
Zòvin, i mi contenti del Sàbida,
Giovane, mi accontento del Sabato,
Puòr, i mi contenti de la int,
povero, mi accontento della gente,
Vif, i mi contenti da l'aria.
vivo, mi accontento dell'aria.
I soj usât al mal dal Sàbida.
Sono abituato al male del Sabato.
Pier Paolo Pasolini
Poesie a Casarsa, 1942.
2 commenti:
Non ho capito bene, nella malinconia del sabato, cosa mai sarebbero i tuoi .....ricci!!!????
Scartati quelli di mare, che a casarsa credo ce ne sia poco, rimangono solo quei simpatici animaletti che si fanno schiacciare dalle automobili sulle strade di campagna, Sì, ma cosa cazzo c'entrano? :-)
A meno che non siano i tuoi (o di pasolini) riccioli?
Per la serie "la donna riccia non la voglio no". :-)
salud
Eheheh, ovviamente tràttasi dei riccioli dell'autore (la traduzione non è mia; se ben ti ricordi da certi trascorsi "strauliniani", col friulano non me la cavo per nulla bene :-DD). Ad ogni modo credo che "riccio" nel senso di "ricciolo" sia in uso sia come aggettivo che come sostantivo (sia "i ricci biondi" che "i capelli ricci", insomma); però devo controllare. Saludos!
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