- Mi scusi, San Pietro...ma quell'uscio dove mena?
- Sicuro di volerlo sapere...?
- È solo per curiosità...
- All'inferno, mena. Quella è la porta dell'inferno.
- Ah. E...non è che si potrebbe fare una visitina, per caso...?
- Guardi che lei è stato assegnato al paradiso, alla beatitudine eterna, alla gioja senza fine...
- Sì, sì, lo so...infatti chiedo di fare soltanto un giro...non è che...
- Beh, in effetti concediamo dei visti temporanei di tre ore...ma è proprio sicuro...?
- Ma certamente! Tre ore saranno più che sufficienti! Come si fa a avere il visto?
- Venga con me...
Ottenuto il visto di tre ore e il pass, il tizio varca la porta e si ritrova in una bellissima spiaggia assolata: palme verdi, donne bellissime completamente ignude, tavoli stracolmi di ogni bendiddìo (si fa per dire), feste e party ogni dieci metri, alcool a fiumi, musica, mare cristallino...dopo avere strabuzzato gli occhi, si lascia andare ai bagordi più sfrenati. Ma le tre ore terminano presto, il visto scade e un solerte funzionario infernale lo invita a tornare in paradiso.
Una volta tornato, il tizio non perde tempo e torna subito da San Pietro:
- Ma che discorsi sarebbero? Quello sarebbe l'inferno, e questo il paradiso? Ma è quello, il paradiso vero! Io voglio andare là! Per favore, San Pietro, io qui non ci ho resistito dieci giorni, figuriamoci per l'eternità...!
- Guardi che non si può, lei è in paradiso per giudizio di Dio!
- Beh, e lei non può sentire il principale se...?
- Lo posso anche sentire, ma debbo avvertirla che se Dio le concede di andare all'inferno, la decisione è irreversibile e lei resterà per sempre laggiù!
- E non chiedo altro!
Dopo un po' San Pietro torna con il foglio di assegnazione all'inferno debitamente firmato e timbrato, lo consegna al tizio e se ne va. Il tizio, tutto felice, torna alla porticina e la varca; appena chiusa, si ritrova in un antro buio e infuocato. Viene preso in consegna senza cerimonie da un diavolo orrendo, che comincia a tormentarlo con un forcone mentre si diffonde una musica agghiacciante. Urla e lamenti dappertutto, orrende megere lo graffiano dicendogli atroci oscenità.
- Ma...ma...c'è un errore! Aiuto! Aiuto!
- Aiuto cosa, anima dannata? - gli dice il diavolo. Ora sei nostro!
- Ma...ma prima....la spiaggia....le feste...le donne meravigliose...
- Eh eh eh! -sogghigna terribilmente il diavolo. Ora finalmente la hai capita la differenza fra turismo e immigrazione!