domenica 12 maggio 2013

Uccelli di passo



 
Nell'ultimo verso della canzone originale (e della poesia, ovviamente) non c'è nessuna "gru"; ci sono les gueux, cioè "i mendicanti, gli straccioni". Io ci ho messo le gru. Secondo me ci stanno meglio.




Borghesi, bella vita !
Che aprile sbocci
o che dicembre geli
son felici e contenti

Il piccione amerà
la femmina tre giorni
basta così : lo sa,
questo è il tempo che ha.

’Sto tacchino che va
ringraziando il destino,
poi quando toccherà
morire, guardate là

quest’ochetta che frigna :
« E’ qui che sono nata,
muoio qui, con mia madre,
è questo il mio dovere. »

L’ha fatto, il suo dovere :
cioè, non ha mai avuto
un sogno, un’utopia,
un desiderio, mai,

Mai voluta la luna
Mai voluta una giunca
lasciata alla corrente
d’un fiume sconosciuto.

E son tutti così :
viver la stessa vita
sempre, per questi qui
vergogna mai non è

E’ un sol becco che han,
non desideran mai
di non averne più
oppur d’averne due.

E non gli occorre mai
un bacio sulla bocca,
lungi dai vani sogni
e da tremende pene

Hanno al posto del cuore
delle sane budella,
un orologio svizzero,
dieci anni di garanzia.

Ma come son contenti !
Di colpo, nello spazio,
lassù sembra passare
un grande volo lento

di forma triangolare,
arriva, plana e passa.
dove vanno ? chi sono,
così alti nel cielo ?

E state lì a guardarli,
loro sono i selvaggi,
vanno via con il vento
più in su delle montagne,

sopra i boschi e sui mari,
liberi e mai schiavi.
Inghiottono tant’aria
che voi ne scoppiereste.

Guardateli ora : prima
di coronare il sogno
si spezzeran le ali
con gli occhi insanguinati,

tanti ne moriranno.
Hanno un padre e una madre
e certo sanno amarli
come e meglio di voi.

Per smoinare la moglie
o far cena alla mamma
potevan diventare
pollame come voi

Ma son prima di tutto
figli della chimera,
dei poeti, dei folli
assetati del blu.

Guardateli, gallinacci,
ochette edificanti :
mai potrete salire,
voi, tanto in alto, mai !

Quel che vi toccherà
è una cacata in testa.
Ai borghesi non va
veder passar le gru.

Guardateli, gallinacci,
ochette edificanti :
mai potrete salire,
voi, tanto in alto, mai !

Quel che vi toccherà
è una cacata in testa.
Ai borghesi non va
veder passar le gru.

La poesia originale di Jean Richepin è del 1876. Messa in musica e cantata da Georges Brassens nel 1969; qui nella versione interpretata da Maxime Le Forestier.