giovedì 25 novembre 2010

Chiese e fascismi (9a parte)



Chiese e fascismi
Una collezione di dati, di conoscenze ed altre cose per questi santi giorni, assemblata e compilata da Riccardo Venturi

9a parte
(it.politica, 11 aprile 2005)

Dopo aver descritto le principali complicità tra le chiese ufficiali (in particolare quella cattolica) ed il fascismo nella maggioranza dei paesi europei fino al 1945, resta ancora qualche cosa da dire in ordine sparso.

Innanzitutto, non si creda che le connivenze o quantomeno i silenzi della chiesa e delle chiese con i regimi totalitari di tutto il mondo si siano fermati al 1945. Particolarmente in Sudamerica, le alte sfere vaticane e i nunzi apostolici hanno in diversi casi appoggiato i peggiori regimi militari instauratisi in quell'area. Non basta un mons. Romero, purtroppo, a far scordare l'appoggio dato dal Vaticano ai regimi di Pinochet in Cile e dei militari argentini che portarono a
decine di migliaia di desaparecidos e alla disastrosa guerra delle Falkland/Malvinas (1982). A tale riguardo, illuminante è la figura di Monsignor Pio Laghi. Per parlarne, sceglierò una mia vecchia cosa, intitolata Settembre, che scrissi -ironia della sorte- la mattina dell'11 settembre 2001, poche ore prima degli attacchi alle Twin Towers. Quella mattina era, vorrei ricordarlo, il 28° anniversario del golpe fascista di Pinochet in Cile.


Mons. Pio Laghi (1922-2009)

Settembre, di Riccardo Venturi
dal ng it.fan.musica.guccini
11 settembre 2001

S.E. Pio Laghi, cardinale di Santa Romana Chiesa Cattolica Apostolica e gran pezzo di merda, così come appare di profilo in una foto sul "Manifesto" di stamani, ha proprio una bella faccia di cazzo. Qualcuno forse si dirà: ma chi è questo signore? Che mai avrà fatto quel sant'uomo per giustificare simili epiteti in questo undici settembre che, a sempre meno persone, potrebbe ricordare generali cileni coi baffetti e gli occhialoni scuri, stadi nazionali trasformati in lager, presidenti con gli elmetti e il mitra, e poeti che stanno morendo in solitudine?

Pio Laghi è tuttora, sembra, un potente cardinale. È diventato cardinalis patronus dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, nominato in persona da Carlo Giuseppe Wojtyła, ed è una specie di "divo"; di conseguenza, in varie parti d'Italia è chiamato spesso a presiedere le più svariate processioni e feste popolari. Vuoi mettere portare la Madonna o Sant'Antonio a spasso per il paese, con alla testa nientepopodimeno che un cardinale? Vuoi mettere, specialmente in questi tempi di Chiesa trionfante e di papi massmediatici?

Ma sentite chi era, questo signore.

Il Cardinal Pio Laghi fu nunzio apostolico, ovvero ambasciatore, del Vaticano in Argentina dal 1974 al 1980. Proprio il periodo della giunta militare e del suo terrore, dei Desaparecidos, delle madri di Plaza De Mayo. Mentre il suo "principale" sciava di bianco vestito sulle montagne dolomitiche, lui giocava a tennis con il dittatore Emilio Eduardo Massera; nel frattempo sparivano nel nulla oltre trentamila persone.

Negli anni dei Desaparecidos, Pio Laghi riceveva le madri, le mogli, le sorelle, i familiari e gli amici disperati di quella gente, che andavano da lui in cerca di qualche consiglio o di aiuto. Ora benevolente e ora sprezzante, diceva regolarmente loro di non saperne nulla e di "confidare nella divina provvidenza". E, invece, eccome che sapeva. Cavolo se sapeva.

Come risulta da centinaia di testimonianze raccolte dalle Madri di Plaza de Mayo e contenute nella denuncia presentata dal 1997 all'allora ministro della giustizia italiano Flick, il cardinal Laghi si recava spesso nei campi di detenzione, nelle caserme segrete e nelle carceri per recare "conforto" ai detenuti reduci da torture inimmaginabili (scariche elettriche prolungate, violenze sessuali, pestaggi...); sembra però che il "conforto" fosse rivolto più che altro ai torturatori, dato che le informazioni che il prelato riceveva dalle famiglie degli scomparsi venivano cristianamente passate alla Polizia Federale Argentina, la quale le utilizzava devotamente per aumentare la razione di sevizie a chi già era "scomparso" oppure per fare nuovi arresti.

Da buon pastore, Pio Laghi faceva le sue brave omelie. Fu appunto in un'omelia pronunciata poco dopo il golpe militare che rovesciò Isabela Perón, che giustificò pubblicamente il regime che difendeva "Dio e la Patria in pericolo per l'invasione di idee che mettono a repentaglio i valori fondamentali" (ah, i valori fondamentali!). In quegli anni, va detto, furono uccisi anche molti sacerdoti, e si chiese alla nunziatura di intervenire; ma il cardinal Laghi si rifiutò. "Quei preti", diceva, "introducono gravi deviazioni ideologiche" (ah, la santa chiesa wojtyłiana!). Il top dei top fu raggiunto quando i militari si consultarono con le autorità ecclesiastiche riguardo alla morte decisa per i prigionieri, ovvero gettarli vivi in mare da aerei della Marina. Il Cardinale approvò, dicendo loro che era "una forma cristiana di morte".

Ora Sua Eminenza se ne va a giro per cittadine, paesi e villaggi d'Italia a portare in processione Cristo e i Santi. Ieri, come racconta sempre il "Manifesto", è arrivato a Magione, un paese umbro sul Trasimeno noto anche per un circuito automobilistico. E Laghi, in riva al lago, ha incocciato per sua disgrazia una traduttrice perugina che usciva da un centro commerciale. Traduttori, brutta razza; si chiama Fiamma Lolli.

La mia collega, per caso, leggendo un volantino attaccato nel centro commerciale, si è accorta che domenica 9 settembre, alla festa del Crocifisso di Magione (un evento che si svolge ogni 25 anni e che richiama migliaia di fedeli da tutta l'Umbria) sarebbe venuto a dir messa proprio la "star" Pio Laghi. Si è attaccata al telefono e ha chiamato movimenti, associazioni, partiti politici, l'Umbria Social Forum, Rifondazione Comunista, centri sociali. Lo scopo era quello di organizzare una manifestazione pacifica durante la Messa, una manifestazione artigianale. Fatta in casa. Si può. Lo possiamo fare tutti quanti, basta tenere gli occhi aperti.

Il bello è che Fiamma Lolli è riuscita, col suo telefono, a coinvolgere dalla propria parte anche la parrocchia di Magione, il sindaco e persino il Vescovo di Perugia. Don Giuliano, il parroco di Magione, saputo della cosa, ha compiuto un atto coraggioso: ha esposto in chiesa una camicia insanguinata. Voleva ricordare così un altro cardinale, monsignor Oscar Arnulfo Romero, ucciso nel 1980 all'altare da sicari della giunta militare fascista salvadoregna. Il sindaco, Bruno Ceppitelli, si è rifiutato di salire sul palco delle autorità. Il Vescovo di Perugia ha telefonato a Laghi informandolo che la sua presenza non era affatto gradita. Nulla da fare.

E così domenica, bardato a festa, il Cardinal Laghi ha sfilato in chiesa con tutta la processione, passando accanto alla croce cui era stata appesa dal Parroco la camicia insanguinata. Fuori dalla Chiesa, dietro un cordone di poliziotti e di carabinieri, parecchie decine di manifestanti guidati da Lolli la traduttrice che, in silenzio, sollevavano le foto dei Desaparecidos e distribuivano volantini.

Pio Laghi è morto l'11 gennaio 2009, a Roma. Curiosamente nel decimo anniversario della morte di Fabrizio de André. Vorrà, chissà, dire qualcosa?

(9 - continua)