sabato 14 luglio 2012

Di fascisti, futuristi, millenni &c.


Mi scuso con l'amico Alsalto per avergli "preso in prestito" il ritrattino del Dvcetto di Casaclown da lui opportunamente chiosato. Era già perfettamente confezionato, e io sono notoriamente pigerrimo.

Nel commentare senza pretese il gustoso episodietto di Viterbo, in cui il coraggioso intellettuale futurista finiano è stato arrovesciato a manate nel muso dal fascista del terzo millennio Gianluca Iannone, sono invero un po' combattuto.

Da un lato, sarei tentato almeno per una volta di sganasciarmi dal ridere di fronte al trucido fascistone dall'aspetto mangiafuochesco che va a fare la spedizione punitiva al festivaletto del lindo giòvine neanchepiùfascista; poi, però, mi viene a mente che il tizio di cui sopra era pure il Führer di quel signore che dalle montagne pistoiesi andava a sparare addosso ai senegalesi al mercatino. E le risate mi muoiono in bocca.

Dall'altro, mi viene pure a mente che il capetto (o "referente") del signor Filippo Rossi, vale a dire l'oggetto delle manate dello Iannone, è uno il cui cognome ce lo ritroviamo, che so io, su una certa legge che di immigrati ne ha contribuiti a ammazzare ben più del Casseri in piazza Dalmazia. Il suo nome e quello di un altro, uno che ci ha la family e il primogenito laureato in Albania.

Oppure ce lo ritroviamo in certe vecchie immagini, mentre stava in cabina di regia alla questura di Genova, giusto giusto undici anni fa. Ora fa sapere che il mondo di Iannone è lontanissimo dal suo, ma allora non era così lontano, tutt'altro. Era particolarmente vicino a quello di Augusto Pinochet, a quello dei celerini e dei carabinieri assassini, a quello dei funzionari che massacravano di botte i quindicenni.

Terminati i rovelli interni e placate le pur comprensibili risate, non posso fare a meno di pensare anche alle altre "spedizioncine" organizzate da Casaclown. C'è chi la definisce, non senza ragione, poco più di un'operazione di marketing, un punto vendita di gadgettini e quant'altro; ma sarebbe bene anche non liquidarla con troppa sufficienza un po' blasée.

Tanto più che, come accaduto recentemente nella stessa Firenze, le si concedono sedi in pieno centro, e addirittura a pochi metri dalla QVESTVRA. C'è chi pensa che, addirittura, non ne sia altro che una filiale, una sede distaccata.

Perché con questi qui, fra futuri, millenni eccetera, si va come per magia & incantamento sempre a finire lì: fra i questurini. Che siano lindi e democratici, che siano truci e fascistoni old style, verso la sbirraglia hanno sempre un'attrazione fatale. Passata, presente e futura.

Sì, la tentazione di farsi grasse risate al pensiero che si prendano a ciaffate a vicenda è forte. Poi, però, ci ritroviamo sempre quella legge, e quei CIE, e quei ricordi d'un pezzo di merda a dirigere la mattanza.

Oppure ci ritroviamo Samb e Diop, ci ritroviamo le femministe di Massa in mezzo alle grida "speriamo che ti violentino e tu abortisca", i centri sociali incendiati e tutto il resto. 

Ci ritroviamo, e come dubitarne, anche la solidarietà di Roberto Saviano; e con questo il panorama è completo. Non manca nessun tassello. Con il desiderio sempre più forte di una scopa che li spazzi via tutti: fascisti, futuristi e anche i millenni. Tutti nella spazzatura dove dovrebbero stare, magari in compagnia di Saviano (che non perderebbe occasione, va da sé, di esprimere solidarietà alla discarica).