lunedì 2 luglio 2012

Appuntamento con Tahiti


E vabbè, gli è andata come doveva andare: la Spagna ci ha fatto mòrvidi. Troppo più forti, e stop. Per quel che mi riguarda, sono comunque più che contento: la Grecia si è fatta onore e la Germania è stata buttata fuori. L'Italia? Ha buttato fuori la Germania, giustappunto, e anche quegli autentici vermi calcistici che sono gli inglesi. Il calcio inglese è il più orrendo del mondo; stop anche qui. Per il resto, le mie importantissime "posizioni" me le tengo per me, così come i motivi che mi hanno spinto, in qualche piccolo post di quest'ultimo mese, a parlare un po' dei Campionati Europei di pallone. Lascio a chiunque mi legga la libertà di immaginarlo, o di non immaginarlo affatto. Naturalmente, tutti i miei più grandi complimenti alla squadra calcistica denominata "Spagna", per quello che possono valere; credo che ancora a lungo non ce ne sarà per nessuno, Brasile compreso.

Sono contento, tra le altre cose, che comunque -avendo disputato la finale- l'Italia, nel giugno del prossimo anno 2013, parteciperà alla cosiddetta Confederations Cup. La Confederations Cup è un bizzarro torneo che si svolge l'anno immediatamente precedente a quello dei Campionati del Mondo, nello stesso paese che li organizza; in questo caso, il Brasile. Al torneo partecipano solo otto squadre: quella del paese organizzatore, quella dei campioni del mondo in carica (la Spagna) e quelle vincitrici dei rispettivi campionati continentali. Poiché la Spagna vi partecipa come campione del mondo, per l'Europa la partecipante sarà l'Italia anche se ha preso quattro pappine nella finale dell'Europeo, poco fa. Le altre squadre saranno: l'Uruguay (vincitore della Copa América 2011), il Messico (vincitore della CONCACAF Gold Cup 2011), il Giappone (vincitore della Coppa delle Nazioni Asiatiche 2011), la squadra africana che vincerà la coppa continentale nel 2013 e la vincitrice della Coppa delle Nazioni Oceaniane 2012. Quest'ultimo torneo si è già disputato, e il 10 giugno 2012, proprio il giorno in cui l'Italia esordiva all'Europeo pareggiando 1-1 con la Spagna, si è svolta la finale. L'ha vinta, per la prima volta, la nazionale di Tahiti, battendo nel Lawson Tama Stadium (capienza massima: 9000 spettatori) di Honiara, la capitale delle Isole Salomone, la nazionale della Nuova Caledonia per 1-0 con un goal di Steevy Chong Hue all' 11' del primo tempo. Ha arbitrato l'incontro il neozelandese Peter O' Leary.

Il Lawson Tama Stadium di Honiara (Isole Salomone). La tribuna centrale è ricavata su terrapieni.

Tahiti ha una superficie di 1045 km2 e circa 180.000 abitanti; è, propriamente, parte della Polinesia Francese, o Pōrīnetia Farāni, Collettività d'Oltremare della Repubblica Francese. La capitale, sia dell'isola di Tahiti che dell'intera Collettività, è Papeete (134.000 abitanti). Tahiti è la nazionale di calcio del paese più piccolo e isolato in assoluto che sia stato chiamato a partecipare ad un torneo internazionale di tale rilevanza come la Confederation's Cup, che è a tutti gli effetti un torneo FIFA dal valore di vero e proprio anticipo del Campionato Mondiale. La Confederations Cup si svolge con due gironi iniziali di qualificazione di quattro squadre, che ancora non sono stati formati (mancando ancora, tra le altre cose, la qualificazione della squadra africana). 

Dal 15 al 30 giugno 2013, in Brasile, si potrebbero quindi avere i seguenti incontri di qualificazione:

Brasile - Tahiti
Tahiti - Messico
Uruguay - Tahiti
Tahiti - Spagna
Giappone - Tahiti
[Squadra africana] - Tahiti
Tahiti - Italia.

Ecco, se c'era una cosa in cui speravo perché la finale dell'Europeo fosse Italia-Spagna, comunque andasse, era la possibilità di giocare Italia-Tahiti il prossimo anno in Brasile. Non resta che sperare che ci infilino Tahiti nel girone, al momento del sorteggio per la composizione. Quella sarà, per me, la partita del millennio.  Con la possibilità, finalmente, di scalzare la trista Corea del Nord e tutte le sue leggendarie cazzate (tipo Pak Doo Ik che faceva il "dentista", mentre era un militare di carriera). Lì non è più questione di tifo: è sperare nell'imponderabile. La rosa attuale della nazionale Tahitiana è formata da: 

Portieri: Mickaël Roche e Xavier Samin
Difensori: Tamatoa Wagemann, Tehivarii Ludivion, Angelo Tchen, Nicolas Vallar, Edson Lemaire e Vincent Simon
Centrocampisti: Lorenzo Tehau, Henri Caroine, Hiro Poroiae, Heimano Bourebare, Pierre Kohumoetini e Jonathan Tehau
Attaccanti: Alvin Tehau, Teaonui Tehau, Manaraii Porlier, Steevy Chong Hue e Roihau Dégage.

 Steevy Chong Hue in azione con la rossa maglia della nazionale Tahitiana.
Gioca attualmente nel FC Bleid-Gaume, Serie C belga. E' stato pagato 75.000 euro.

Si noti come nella nazionale Tahitiana giochino ben quattro giocatori che fanno di cognome "Tehau"; questo potrebbe porre qualche problema ai telecronisti. Un attaccante fa di cognome "Dégage", che in francese (lingua ufficiale di Tahiti) significa alla lettera: "lèvati dai coglioni" (tu me dis alors qu'est-ce que tu fais là? Dégage, connard! "mi dici un po' allora che ci fai là? lèvati dai coglioni, testa di cazzo!"). Ecco, mi sia permesso di sognare che Buffon verrà trafitto da Levatidaicoglioni; poi Tahiti può vincere o anche perdere 12-1, ma chissenefrega! Oppure un'azione del genere: "Ecco che Tehau passa a Tehau, retropassaggio per Tehau che scarta Bonucci e lancia Tehau, uno-due con Tehau che restituisce la palla a Tehau...rete!!!!!". Si ricordi poi che Tahiti ha battuto, alcuni anni fa, la nazionale delle Isole Cook in un incontro di qualificazione per i Mondiali, con il lieve punteggio di 30-0.

Tahiti, regalaci un sogno!

(Io, però, cerco d'immaginarmi anche il sogno di quei ragazzi là, dei quattro Tehau, di Ludivion, di Chong Hue o di Dégage, di giocare una partita magari col Brasile, al Maracaná; o di ritrovarsi di fronte Iniesta, Fábregas o, perché no, Balotelli. Io ho letteralmente leticato col calcio giocato, ma da piccolo sognavo non dico di giocare al Maracaná, come tutti o quasi; mi sarebbe bastato il Comunale di Firenze. E questo post lo dedico agli snobbini di questa ceppa di minchia, agli "intellettuali" che dispregiano il pallone, ai moralisti da strapazzo, a chi non ha mai letto un racconto di Osvaldo Soriano, a quelli che "durante la finale dei mondiali quant'è bello andare a giro per la città vuota" e compagnia bella; attenti, ché nella città vuota, se chiedi aiuto perché ti piglia un colpo, non ti soccorre nessuno e crepi solo come un cane.)