Poi, dopo, eccomi qui.
Non so che pigli in certe noctes hibernales.
A un bar, vecchie rapine. Mario! Ciro! Dio cane, Gordon con la pallina da rugby per giocare. E poi all'occupazione di via Monte Oliveto, merdate militari!
Fratello catanese. Catanisi!
Ma voi non capirete mai. Non mi entrerete mai dentro per quanti sforzi, a parte forse.
Galere!
Porca madonna cane impestata.
Via di qua e via di là.
Biciclette.
Una ferita sul naso, una ferita sul mento.
Mondo di merda, rinuncia ad avermi e vattelo a pigliare nel culo.
Fratelli sconosciuti nella notte di gennaio!
La città.
Il respiro.
Il dono del comprendere senza parole.
Il diavolo.
La notte. La notte come idioletto del percepire il nulla e il tutto.
Alle 3,22 avevo
questo aspetto sciolto
dinocampana
infinitamente occhiuto
non potrete mai o quasi capire cosa sia ἀναρχία
è un dio negato e spallanzato notturno vecchio strega merda bovo diocane
è una rapina
crederete che
tre e venticinque
vado a letto naturalmente
col gatto sopra col mio amore sopra perché amore è tutto
ciao!
il gatto eterno e bello dorme
dorme
dorme e vive.