venerdì 11 gennaio 2013
Un fascista, e basta.
Direi
che la cosa non riguarda il sottoscritto, che ritiene Beppe Grillo un
fascista fin da tempi « non sospetti », ovvero ben da
prima dei suoi gran successi elettorali. Riguarda, questa cosa, tutti
quelli che si apprestano a votare il suo « movimento dal
basso », che mio
nonno m'avrebbe chiesto se per caso non era una cacata. E se ne sono già
visti un po' e via, di codesti “movimenti dal basso”! Se ne son
visti di partiti della bistecca, di uomini qualunque e via
discorrendo; o chissà come mai, a un certo punto si rassomigliano
tutti quanti. Specialmente nel culo e camicia coi fascisti!
Stasera
Beppe Grillo è andato a leccarlo ammodino, il culo ai fascisti.
Nientepopodimeno che agli assassini di piazza Dalmazia. E' andato a
dirgli che hanno “idee condivisibili”, e ci sarebbe da domandarsi
se per caso non “condivida” anche sparare ai senegalesi. Del
resto lo ha detto chiaramente, Grillo, intervenendo in pompa magna
alla presentazione del candidato di Casapound alla presidenza della
regione Lazio: l'antifascismo “è un problema che non gli compete”,
perché il cinquestelle è un “movimento ecumenico”. E si vede
che ambisce a fare il papa!
Non
mi interessa chi e come vincerà la periodica stronzata elettorale.
Il vero messaggio politico, a tutti quanti, può essere lanciato
esclusivamente rifiutandosi di partecipare a una farsa che sta
assumendo livelli catastrofici (vedasi il vomitevole avanspettacolo
Santoro-Berlusconi-Travaglio, pure di stasera). Mi interessa soltanto
dire che Grillo mi fa sempre più schifo, e assieme a lui il suo
“movimento” di merda che gli va dietro come un gregge. Ma vada
pure a slinguazzare Casapound, è la morte sua! Del resto, qualche
simpatizzante del “cinquestelle” è stato intervistato persino
alla commemorazione della marcia su Roma, il 28 ottobre a Predappio,
davanti al “sacrario” di Mussolini. O che sarà un caso?
Ci
ho pure amici, e amici cari, che si sono fatti abbagliare da questo
pezzo di merda e dalle sue puttanate. Amici che, forse, avrebbero
fatto meglio a considerare che il non voto è un atto politico,
l'unico seriamente efficace e che lancia un avvertimento
inequivocabile. Invece se ne vanno dietro al guru e a tutte le sue
“democrazie” a base di social networks e di idiozie a
centoquaranta caratteri. Buon pro vi faccia, carissimi. Chi lo è
davvero non cesserà di essere mio amico, ma deve sapere che gli
riservo un'alternativa sulla mia considerazione politica. Quella tra
essere ritenuto un semplice coglione oppure essere ritenuto
complice di un fascista. Scelga lui, e tertium non datur. Poi, per il resto,
vincetevele o perdetevele pure, le vostre “elezioni” di merda.