mercoledì 11 novembre 2009

Fagiolini lessi


Dopo il blitz di ieri dei vigilantes del prode sig. Landi Samuele contro i lavoratori che occupa(va)no la Agile (ex Eutelia), molti hanno parlato di squadrismo.

Secondo me c'è un errore di fondo. In questo paese che non ha mai superato la sua storia, i termini che da essa derivano sono spesso utilizzati a sproposito. Non è squadrismo, quello del Landi e dei vigilantes che ha assoldato per sgomberare l'azienda occupata. Nessuno è andato lì con gagliardetti, fasci littori e nemmeno con la tartaruga di Casapound. Questo presupposto squadrismo limita quel che è successo e lo riconduce a un episodio.

Per quel che mi riguarda, io parlerei piuttosto, e più semplicemente, di capitalismo. Di metodi consueti. Che poi il signor Landi sia anche, probabilmente, un fascista appassionato di paracadutismo (chissà come avrà pianto i suoi ragazzi folgorini morti in Afghanistan!) è un fatto del tutto ordinario, almeno per chi si ricorda un po' di come andavano le cose negli anni '60 e '70, e di certi sistemi utilizzati dal padronato per cercare di stroncare le proteste e gli scioperi nelle fabbriche. Il Landi non ha fatto che rinverdire una lunga tradizione di questo paese, mettiamola così. Non un fascismo ideologico, ma un fascismo padronale.

Non è un'eccezione. Il Landi è rivolto a un'agenzia privata, la Barani Group, che gli ha messo a disposizione una banda composta da alcuni ex paracadutisti (sempre loro) e da ragazzotti vari che hanno finto di essere carabinieri per buttare fuori venti lavoratori che dormivano nell'azienda occupata. Quando poi sono arrivati i tutori dell'ordine veri, che li hanno portati in Qvestvra assieme al padroncino, si sono qualificati come addetti al portierato. Probabile anche che il vero scopo del blitz non fosse tanto lo sgombero, quanto il recupero di certo materiale assai delicato, custodito in dei server di una stanza blindata.

Metodi consueti. La stanza blindata che custodisce i troiai del sor padrone. 1200 persone che stanno perdendo il posto di lavoro. Il Capo de' Capi che urla e fa urlare ai suoi fidi che la crisi è passata. Tutto un sistema che avrebbe bisogno soltanto di una cosa: di essere spazzato via. Per questo dico che non si deve parlare di squadrismo, ma di una prassi. Il Landi Samuele non viene dal nulla, non è il cattivo in mezzo ad un oceano di virtù: è semplicemente un padrone. Non è più merdoso o più fascista degli industrialotti pratesi che nelle loro aziende hanno sempre utilizzato gli stessi sistemi per tenere a bada i lavoratori, votando poi magari per il glorioso Partito Comunista Italiano.

Con tutto ciò, non vorrei che mi si equivocasse. Anzi. Ad una personcina come il Landi non posso che augurare le peggiori cose. Lo farò a modo mio, nel solco della Prima Internazionale cui si rifà esplicitamente questo blog. Gli auguro che i lavoratori, con sollecitudine, lo acchiappino e gli facciano mangiare con l'imbuto chili di fagiolini lessi. Persino sconditi. Che glieli facciano calare nello stomaco col un paracadutino, visto che gli piace tanto. Cosa peggiore non posso desiderare per qualcuno. Ma una volta fagiolinizzato il Landi, si dovrebbe andare ben più a fondo, e ricominciare a mettere paura sul serio a questi signorini.