martedì 3 novembre 2009

A giro per blog (2): I Minimi termini della Tribù dei Reddi


Qualche tempo fa, in uno struggente post, lamentavo la chiusura (allora appena avvenuta) di un bel blog che seguo, praticamente, da sempre. Devo dire che, quando mi ci metto, certe cose mi vengono anche benino, o perlomeno non malaccio; ma, va da sé, non intendo assolutamente attribuirmi meriti che non ho. Non molto tempo dopo, fortunatamente, il blog è stato riattivato (anzi, ricaricato), con mia grande gioja & sollazzo, e non solo mia. Fin qui, niente di nuovo. Ma, da pochi giorni, grazie ad una pittoresca serie di coincidenze che non sto a raccontarvi, sono finalmente riuscito a sapere la verità su quel blog, e su chi lo scrive davvero. Una verità, debbo dire, sconvolgente e del tutto particolare, che è mio obbligo raccontarvi. Lèdiz en gèntlemen, sto per presentarvi la Tribù dei Reddi.

Fino a quando non ne sono venuto a conoscenza, credevo di conoscere (anche personalmente) l'autore di quel blog: un giovane uomo che ha sì un nome e un cognome, ma che in rete si fa chiamare Redshadow, o, più semplicemente, Red. Poliedrico, dotato di capacità scrittorie che ritengo smisurate, capace di andare al nòcciolo delle cose, ironico, sorprendente, duro, graffiante, tenero, talvolta disperato -ma di quella disperazione che non è mai un artificio per crogiolarvisi dentro, divertente e persino tifoso assai discriminating del Cagliari e di altre non meglio precisate entità pallonare. In una parola: un vero universo a sé stante. È stato solo per caso che l'effettiva natura delle cose mi è stata rivelata da certi miei canali in Rete, che mantengo ovviamente segretissimi. Ed ecco quel che sono venuto a sapere.

La Tribù dei Reddi è stanziata sulle rive del Lago Sebino da circa una trentina d'anni, quando i progenitori diedero alla luce una quantità imprecisata, ma notevole, di gemelli. Assolutamente identici, irriconoscibili l'uno dall'altro, dotati dello stesso timbro di voce e del medesimo tasso alcoolico fin dalla più tenera età. Pare che i genitori, ovviamente assai preoccupati per il notevole dispendio economico che tale tribù di figli avrebbe comportato, ma non intendendo peraltro sopprimerne alcuno, abbiano immediatamente contattato i produttori del Dixan, del Bio Presto, del Dash e di altri noti detersivi per lavatrice, al fine di ricavarne cospicui introiti pubblicitari (come avvenne per i gemelli Giannini); le case produttrici si dimostrarono in effetti assai interessate, rinunciando però ai primi provini. I numerosissimi e chiassosi pargoli si presentavano infatti, già da piccolissimi, con bandiere rosse, falci & martelli, “A” cerchiate, striscioni con su scritto “distruggiamo il capitale”, adesivi con un gesuccristo sbarrato e la dicitura “No, grazie” scritta in ventotto lingue (se ne ignora l'autore, anche se ci sono certi sospettucci) ed altri gadgets del genere. I poveri Reddi seniores furono quindi costretti a ripiegare su un produttore locale di polvere per bucato, la Bernasconi Clinin en Uòscin Pàuder, che assicurò comunque una dignitosa sussistenza della cucciolata finché, al rifiuto di prorogarla al compimento dei diciotto anni (ed anche perché il padrone aveva pensato bene di presentarsi con la Lega a delle elezioni locali), non fu fatta misteriosamente saltare in aria in una data notte buja e tempestosa. Sembra comunque che alla mano dei Reddi siano da attribuirsi altre clamorose operazioni che recano il marchio della vendetta, come l'annegamento dell'uomo in ammollo.


I gemelli Reddi furono quindi costretti a guadagnarsi di che vivere, scegliendo gli usuali sgobbi del cazzo ma senza la benché minima intenzione di far concorsi nello stato, alle poste o, peggio che mai, in banca; verso queste cose provavano anzi una bizzarra e non lieve forma di allergia. Contemporaneamente, svilupparono tutti quanti una particolare attitudine alla scrittura in Rete, in newsgroups, mailing list, forum e quant'altro, ove esprimevano sì le loro moderatissime opinioni, ma in una forma peculiare che dimostrava anche la loro più intima unione geminale. Sistematisi tutti in un sordido e cadente casolare alle pendici di una delle oscure montagne che circondano il Lago, dotarono un locale di quella stamberga (cui pochi osavano avvicinarsi, specialmente se in divisa da servitore dello Stato o in camicia verde) dei più moderni ritrovati della scienza informatica quali: computer funzionanti a tequila, tastiere bisunte con resti fossilizzati di salamini, schermi ultrapiatti che adoperavano anche come ultrabicchieri e ultracucchiai, modem alla Sambuca Molinari, collegamenti pirata a Kakataweb, programmi forniti per vie traverse dalle FARC colombiane e da Sendero Luminoso.

Scelsero quindi di postare collettivamente, come si confaceva ad una simile Comune rivoluzionaria, sotto il generico nome di “Red”. Dandosi dei turni rigorosi, e contando sulla naturale capacità dei gemelli di mantenere una sostanziale (e inconfondibile) unità di stile che non desse luogo a sospetti sulla molteplicità degli autori. Con l'avvento dei blog, inventarono i Minimi Termini che li resero abbastanza famosi, fino ad una fatale nottata in cui, spinti dalle libagioni ancor più copiose del solito, non decisero di sopprimere quella loro creatura in un impeto di distruzione nichilistica, tutti vestiti da dinamitardi russi del diciannovesimo secolo e persino riproducendo, tra fiumi di vodka del Penny Market, la finta fucilazione di Dostojevskij con annessa autodeportazione per le strade di Brescia (ribattezzata per l'occasione “Siberia”, ndr) che misero a ferro e fuoco.

Siamo, a questo punto, alla fine di febbraio di quest'anno. Circa un mese dopo, intervenne il gemello saggio della Tribù, quello che si occupa generalmente di rimediare agli eccessi dei suoi disgraziati fratelli: il suo nome è Red Ivivo. Cambiando un po' grafica al blog, lo ricaricò in Rete (da qui il titolo di Minimi Termini Reload) provocando autentiche grida di giubilo tra i sostenitori. Scrive soltanto raramente: pare che il suo compito precipuo sia quello di moderare un po' i suoi tribesmen e, all'occorrenza, di salvare i post casomai ci fossero altre alzate d'ingegno chiudajole.

I post di taglio più giornalistico, nonché il reperimento e la selezione delle notizie che possono fornire interessanti spunti per i caustici post di Minimi Termini è affidato al gemello organizzato e organizzatore, Red Azione. Di mestiere operaio in una fabbrica di molle per materassi, la Mazzacurati Spring Sarl., Red Azione ha messo a frutto una remota esperienza come principale compilatore del solforoso giornaletto scolastico della IV C della locale scuola elementare, intitolato Piccolo Granma: il provveditore agli studi ne fece cessare le pubblicazioni dopo un epico appello dell'allora novenne Red Azione all'eliminazione fisica di un'odiatissima maestra fascista.

I post dedicati alla Religione in genere, e spesso a Sua Santità Joseph Ratzinger (che tutti i gemelli Reddi sanno peraltro imitare benissimo) sono affidati all'esperto di spiritualità della Tribù: Red Entore. Titanico creatore di bestemmie, di professione tagliaboschi esperto nel confezionamento di fascine per roghi, questo gemello Reddo è anche un esperto grafico capace di trasformare una foto di Benedetto Decimosesto in ogni cosa, da un panino al prosciutto con la tiara ad uno stronzo in Piazza S.Pietro (cosa per la quale, va detto, non sarebbe a rigore necessario alcun ritocco).

Quando vedete in Minimi Termini post che parlano di cavalli e del mondo dell'ippica, c'è invece sotto la magica mano equina di Red Ini. Su di lui sono fiorite leggende, compresa quella che fosse lui a manovrare le fila di una certa complicata truffetta a base di finte corse, falsi bookmakers, gangsters miliardari e partite di poker sui treni, poi immortalata in un celebre film vincitore di numerosi Oscar.

I post, politici e di altro genere, in assoluto più carogneschi e sarcastici, che formano senz'altro uno dei nuclei principali e più seguiti di Minimi Termini, sono invece opera di Red Derationem, la cui occupazione come operaio in una fabbrica di barbecues nasconde il suo fine ultimo: un gigantesco pezzo sul quale intende, con un'azione che rimarrà nella storia, grigliare l'on. Borghezio per offrirne poi i bocconi al canile municipale (sempre che, ovviamente, i cani intendano cibarsi di quel troiaio; il che non è assolutamente certo). Data la delicatezza e la pericolosità degli argomenti che tratta, Red Derationem lavora spesso in coppia con l'esperto informatico della Tribù, Red Irect, che assicura un'adeguata copertura e che si occupa anche dei necessari sviamenti di indagini.

Infine, anche una doverosa citazione per il gemello che si occupa della gestione finanziaria della Tribù, ovvero dell'oculato reperimento delle risorse per mandare avanti il blog mediante rapine a mano armata, grassazioni, ricatti a facoltosi industriali della zona ed espropri proletari onesti stipendi di lavoratori: Red Dito. Un blog senza valori”, recita la presentazione: in realtà, più corretto sarebbe dire Un blog senza portavalori. Nel circondario, ne sanno qualcosa quelli della Brink Securmark quando si sono incoscientemente avvicinati a quel certo casolare.

Vi sono poi numerosi gemelli della Tribù che ancora non si sono mai dedicati alla scrittura di alcun post; ma se, putacaso, vedeste un post che parla di chimica applicata (anzi, applicatissima), vi sarebbe senz'altro la mano di RedOx, l'allegro bombarolo del gruppo noto anche come il Ravachol della Valcamonica e che, assai più che alla riduzione ossidrilica, è interessato alla riduzione in minuscoli frammenti di qualsiasi cosa assomigli a una sede di Forza Nuova. Meno probabile l'intervento del gemello modaiolo, Red Ingote, data la scarsa propensione al bel vestire di tutta la Tribù.

Avete quindi capito cosa c'è davvero sotto quel blog. A me non resta che raccomandarvene ancora la lettura quotidiana, ma con la necessaria prudenza. Quanto al sottoscritto, so bene che aver rivelato questa scottante verità potrebbe provocarmi degli spiacevoli effetti collaterali: Red Irect, in questo, è assolutamente implacabile. Se uno di questi giorni, quindi, al posto dell'Ekbloggethi Seauton trovaste un blog dedicato alla Venerabile Fraternita San Pio X, o un fighissimo fan-blog su Riccardo Scamarcio intitolato Sbaciukkiethi Seauton Quantoseibono Network, saprete che ha colpito. Inesorabilmente. Senza pietà.