Atene, 7 dicembre 2011.
E' il giorno dopo l'anniversario dell'assassinio di Alexis Grigoropoulos da parte di un poliziotto delle squadre speciali antisommossa greche.
Un gruppo di ambulanti africani viene attaccato dalle forze dei vigili urbani ateniesi in via Patision, in pieno centro. Gli immigrati reagiscono, e i vigili devono darsela a gambe e chiamare rinforzi; arrivano gli antisommossa. Quelli che sparano ai quindicenni, insomma.
Non se l'aspettano. Gli immigrati contrattaccano lanciando contro i poliziotti letteralmente ogni cosa; qualcuno riprende tutta la scena. Dopo un po', anche i poliziotti armati fino ai denti devono battere precipitosamente fuga. Ma di corsa!
Qualche destronzo greco ha la brillante idea di mettere tutto il video su YouTube, permettendo così a tutti di gustarselo ammodino. Mi permetto di dire che, capendo cosa c'è scritto nei commenti sottostanti, il gusto è per me ancora maggiore: da un lato deliri fascistoidi e razzisti, dall'altro prese di culo spaventose alla polizia e solidarietà con gli immigrati attaccati quasi quotidianamente.
Il destronzo ha intitolato il video "Storie di quotidiana follia al 'mercato' di Patision". Follia? Storie di quotidiana rivolta. Storie di quotidiana rabbia. La follia al mercato non è stata a Atene, è stata qui a Firenze. A cura di uno dei loro. A cura di uno che frequentava un posticino con tanti amichetti questori e questurini. Gli immigrati africani di Atene insegnano opportunamente come si fa in questi casi.