lunedì 20 dicembre 2010

Azioni preventive


In parecchi casi, l'azione preventiva sarebbe stata semplicissima: munire certi tizi di una congrua quantità di preservativi in modo da impedire loro di riprodursi. Le colpe dei figli, d'accordo, non ricadano sui padri; però, poi, siamo noi attuali che dobbiamo sorbirci i figli. E questo non va bene. Mi si potrebbe obiettare, e non senza qualche ragione, che certi figli sono nati troppo presto, quando il profilattico viveva vita grama e perlopiù limitata ai cateteri di vecchi pisciosi ricoverati nei reparti di urologia; in questo caso è lecito invocare anche il coitus interruptus. Un caso lampante lo si ha davanti agli occhi in questi giorni.

Nell'autunno del 1955, la signora Iole Siani si ritrovò incinta del regolare e marziale sposo, il generale Domenico Gasparri. Naturalmente non voglio mettere in discussione il fatto che un generale e la sua legittima sposa desiderino avere rapporti intimi, anche se immaginare un generale che tromba mi lascia sempre un po' perplesso. Ad ogni modo, è probabile che anche nel 1955 l'Esercito Italiano fosse dotato di una scorta di preservativi; l'italianissima e storica azienda Hatù di Bologna fu fondata addirittura nel 1922 dal signor Franco Goldoni, il cui cognome è stato immortalato nell'appellativo di goldone dato popolarmente ai profilattici. Non soltanto: il marchio Hatù venne ideato personalmente dal signor Goldoni con le prime sillabe dell'espressione, virilmente latina, di HAbemus TUtorem, cioè "abbiamo un protettore".* Insomma, il generale Domenico Gasparri, indossandolo, avrebbe dato un contributo all'economia nazionale e eiaculato dentro qualcosa che recava in sé la lingua di Roma immortale. Disgraziatamente, non lo fece; fu così, che il 18 luglio 1956, venne fuori questa cosa qui:


In questi giorni sembra che sia proprio il frutto di quella mancata azione preventiva che ciancia a sua volta di misure preventive. Dovrebbe invece rendersi conto che, se fosse stata applicata un po' di elementare prevenzione a suo padre, a quest'ora staremmo tutti quanti un po' meglio. Ma sono, purtroppo, considerazioni oziose; oramai la frittata è stata fatta e non resta che raccomandare ai generali odierni, di qualsiasi forza armata facciano parte, di farsene una provvista adeguata e utile ad evitare simili danni alle generazioni future.

Azioni preventive? Oggi è il 20 dicembre, e ricorre giustappunto il 37° anniversario di un accadimento che illustra alla perfezione come simili azioni abbiano certamente la loro grande utilità, ma non nel modo preconizzato dal signore di cui sopra, colto con un'espressione intelligentissima mentre si gratta il naso (e, forse, anche a scaccolarsi). Il 20 dicembre 1973, come dire, questa azione preventiva creò un po' di casino nella Calle de Claudio Coello, in quel di Madrid. C'era un ammiraglio appena uscito dalla messa, tanto amico di un assassino** che gli aveva fatto fare il primo ministro e che gli aveva affidato la continuazione del suo regime. Sembra che l'ammiraglio, forse stanco del mare, desiderasse tanto volare; fu accontentato.



* Probabilmente la cosa veniva generalmente ignorata. Avrebbe potuto creare imbarazzo: il maritino che, indossando il goldone, avesse detto alla moglie: "Sai, cara, abbiamo un protettore...!" avrebbe potuto essere facilmente equivocato con conseguenze abbastanza serie.

** Anche costui, curiosamente, legato alla data del 18 luglio. I famosi corsi e ricorsi.