lunedì 1 ottobre 2007

Il balenio dell'antimateria




Dal Bignami del Venturi mancava qualcosa. Il suo "balenio dell'antimateria", che da anni propina a chiunque gli capiti a tiro. La sua "Rivoluzione d'Ottobre" poteva cominciare forse senza di esso? Assolutamente impossibile. Come l'exergo di ogni cosa. Ma, si domanderà forse qualcuno dei milioni di lettori di questo blog, che diavolo è questo balenio dell'antimateria? Presto detto. Si tratta del breve brano iniziale di un racconto di André Kaminski,
La vittoria sulla forza di gravità (nell'originale tedesco: Der Sieg über die Schwerkraft), tratto dalla raccolta intitolata "I giardini del Mulay Abdallah". Riccardo Venturi considera queste poche righe come fondamentali nella sua vita, come quelle che più si sono avvicinate a quel breve attimo in cui ha creduto di aver compreso qualcosa di se stesso . Accadde un'alba di tanti anni fa, a Livorno, guardando dei panni che sventolavano a una finestra.
Poi se ne è dimenticato, va da sé.

*

Fin dall'infanzia tento sempre di dimostrare l'impossibile. Che gli uomini sono buoni, che la nostra vita ha uno scopo, che si può migliorare il mondo. Nuoto contro corrente. Che dico, contro corrente? Contro lo Yang-tze Kiang. Contro le rapide dello Zambesi. Rischio a ogni istante di essere trascinato nell'abisso. Vorrei poter dimostrare che le leggi della natura sono soltanto dei pregiudizi. Che la forza di gravità non esiste. Che lo spirito è più forte della carne, ma ogni volta le prendo. Dal primo imbecille che si richiama all'esperienza e mi dimostra che è come deve essere e non diversamente. Io sono convinto del contrario. Penso che la fantasia non sia altro che il riflesso di un'altra, di una seconda realtà. I nostri sogni sono l'immagine del possibile. Per questo mi aggrappo ad ogni filo d'erba. A Genfud, per esempio, che aveva l'aspetto di un baccalà e che per me non nutriva altro che disprezzo. Volevo elevarlo, perchè nei suoi occhi scintillava una luce. Il balenio dell'antimateria.

Ich versuche seit meiner Kindheit das Unmögliche zu beweisen. Daß die Menschen gut sind, daß unser Leben einen Zweck hat, daß man die Welt verbessern kann. Ich schwimme gegen den Strom. Was heißt gegen den Strom? Gegen den Mississippi schwimme ich. Gegen den Yang Tse Kiang. Gegen die Stromschnellen des Sambesi. Ich riskiere jeden Augenblick in die Tiefe gerissen zu werden. Ich möchte zeigen, daß die Naturgesetze nur ein Vorurteil sind. Daß es keine Schwerkraft gibt. Daß der Geist stärker ist als das Fleisch, aber jedesmal kriege ich Prügel. Vom ersten besten Leimsieder, der sich auf die Erfahrungen beruft und nachweist, daß es sein muß, wie es ist und nie anders sein wird. Ich bin der gegenteiligen Überzeugung. Ich glaube, daß die Phantasie nichts anderes ist als die Wiederspiegelung einer zweiten Realität. Unsere Träume sind Schattenrisse des Möglichen. Darum klammere ich mich an jeden Strohhalm. An Genfud zum Beispiel, der aussah wie ein Stockfisch und nichts für mich übrig hatte als Verachtung. Ihn wollte ich emporheben, denn in seinen Augen schimmerte ein Licht. Das Leuchten der Antimaterie.


2 commenti:

Lello Vitello ha detto...

Mi spiace deluderti, non solo la forza di gravità esiste, ma continua ad aumentare, almeno secondo la mia bilancia

febo@delenda.net ha detto...

Es ist sehr gefärlich, sein Leben über solchem verjudeten Quatsch zu gründen. Ein sicherer Weg, um sich zu einbloggieren, ich würde sagen.
Aber dieser Kaminski ist möglicherweise ein interessanter Schriftsteller. Ich werde sein Buch suchen, ich danke Dir.

P.S.

:-D