domenica 20 maggio 2012

Il Venturi


Venturi è un cognome piuttosto comune. In tutta Italia, ma particolarmente in Toscana e in Emilia. In ultima analisi, pare che la mia famiglia, da parte di padre quindi con cognome e ammennicoli, sia stata, secoli addietro, originaria di Bondeno (Ferrara). Probabilmente ci dev'essere stata qualche storia di lavoro stagionale; o almeno m'immagino così. Raccontava mio nonno Bruno, morto nel '78, che quando nella Fiorentina del primo scudetto giocava come portiere Giuliano Sarti, che era nativo proprio di Bondeno, gli faceva particolarmente piacere (pur non essendo un tifoso esagerato, ma proprio per nulla) perché gli ricordava di quel sentito dire, che poi chissà se era vero sul serio. 

Bondeno è uno dei paesi colpiti dal terremoto di oggi. Ci saranno comunque ancora dei Venturi, in quel posto. Di sicuro ce n'è uno a Rovato, che poi sarebbe in provincia di Brescia; è quello lì che si vede nella foto. Sta con la "Lega Nord-Bossi" e con "Rovato della Libertà", e vuole il Martinelli sindaco. Oggi, sulla sua pagina del Libro de' Ceffi, ha scritto, tramite cellulare, quanto segue:


"Terremoto nel nord italia...Ci scusiamo per i disagi, ma la padania si sta staccando (la prossima volta faremo più piano)."

Sembra che, per questo, sia stato costretto alle dimissioni (non so esattamente da che cosa, però non me ne importa granché).
Certo che siamo veramente un paese traboccante di umorismo; bisogna soltanto decidere se è più umoristico il Venturi Stefano con la sua battutona feisbuccara, o tutti coloro che si sono indignati e lo hanno fatto dimettere.

Ultimamente il qui presente, che è (peraltro) ugualmente un Venturi, reputa che le indignazioni di cui tracima non soltanto questo paese, siano una manifestazione veramente impagabile di humour; specialmente quando si sente un segretario provinciale della Lega (tale Fabio Rolfi) tuonare contro il Venturi da Rovato obbligandolo a togliersi di mezzo perché simili esternazioni sarebbero contrarie al codice etico

Forse, anzi, sono proprio i vari codici etici, e certamente non solo della Lega, che sono le manifestazioni più superlative dell'umorismo nazionale.

E sono giornate, queste, in cui l'etica impazza. Travolti da un Maelström etico. Le Olimpiadi dell'etica, fedeli tutti al motto decoubertiniano: l'importante non è vincere, è partecipare. Invia una propria rappresentativa ai Giochi persino la Santa Anarchia. Il Vítelíú esprime tutto il comico di cui è capace (il paese di Grillandia) e, al tempo stesso, fa estrema professione di serietà. Di cui fanno le spese, tra gli altri, i Venturi da Rovato. Tramite cellulare. E piove, piove, piove. Trema la terra e fa un rumore bizzarro, come d'una serissima sghignazzata, o di uno scoppio di risate appoggiate su un muretto, fuori da una scuola.